Dieci miti da sfatare sul vino

Dopo l’articolo sui dieci falsi miti sulla birra, abbiamo deciso di dedicare un approfondimento della stessa tipologia al vino.
Il vino è probabilmente una delle bevande alcoliche più conosciute e blasonate del mondo. Tuttavia, tanta fama porta con sé anche tante incomprensioni e, come vedremo, una serie di false credenze che negli anni hanno preso piede e si sono diffuse a macchia d’olio.
Ne abbiamo scelte dieci e vi spieghiamo perché dovreste smettere di crederci.
1. Mettere un cucchiaino nel collo della bottiglia di spumante ne rallenta la sgasatura– FALSO
Purtroppo, la tecnica più utilizzata per cercare di mantenere gasato lo spumante una volta aperto si è dimostrata una bufala. La teoria vorrebbe che la forma del cucchiaino e la sua curvatura consentano di non disperdere (o disperdere solo parzialmente) le bollicine, mantenendo lo spumante gasato per un paio di giorni. Diversi studi hanno dimostrato che il cucchiaino non è di nessun aiuto e che la bottiglia lasciata aperta e quella con il cucchiaino nel collo si sgasano con la stessa intensità.
2. Il tappo a vite è segno di vino di scarsa qualità – FALSO
Certamente il sughero ha un fascino indiscutibile. Tuttavia, sappiamo che può generare alcune difficoltà: è infatti proprio questo materiale che può conferire al vino il “sentore di tappo”. D’altro canto, il sughero è sempre stato ritenuto ideale per il vino in quanto, negli anni, ne consente la micro-ossigenazione e, di conseguenza, l’evoluzione. È facile comprendere, però, che questa sua caratteristica si riduce in utilità nel momento in cui prendiamo in considerazione vini che non necessitino di evoluzioni prolungate in bottiglia. Per questo motivo, altre tipologie di tappi hanno preso piede. Una delle più utilizzate è il tappo a vite: più efficace del tappo di silicone (che a volte non garantisce una tenuta ottimale) e meno costoso del tappo in vetro, si propone come ottima alternativa al sughero, proprio per vini da consumare in gioventù. Non bisogna pensare che il tappo a vite sia riservato a vini di serie B o prodotti scadenti, anzi! È una scelta intelligente, che dà una certezza aggiuntiva al consumatore e consente al produttore di non incappare nel fastidioso problema del possibile sentore di tappo.
3. I vini bianchi devono essere bevuti giovani, non sono adatti all’invecchiamento – FALSO
Alcuni vini bianchi hanno un ottimo potenziale di invecchiamento. Certamente, come succede con i rossi, non tutti i vini si prestano a questa pratica, ma, se si selezionano attentamente le bottiglie, anche i bianchi possono essere veicolo di ottime sorprese se lasciati in cantina per un po’. Provare per credere!
4. I vini rossi sono più alcolici dei vini bianchi – FALSO
Questa credenza è assolutamente fasulla. I vini rossi hanno un contenuto alcolico equiparabile a quello dei bianchi. All’interno delle due tipologie esistono vini più leggeri e vini più importanti, ma il colore non deve trarvi in inganno: non influenza in alcun modo il tenore alcolico del vino.
5. I vini che costano poco sono per forza di bassa qualità – FALSO
Bisogna saper selezionare e aver voglia di provare, ma l’empiria ci insegna che ci sono molte referenze che, anche a fronte di prezzi assolutamente accessibili, assicurano una bevuta più che piacevole. L’abito non fa il monaco e così non lo fa il prezzo: il fatto che un vino venga proposto ad un prezzo equo non è sinonimo di scarsa qualità.
6. Il vino rosato si ottiene mescolando vino rosso e vino bianco – FALSO
Assolutamente no: ci sono diversi modi di ottenere un vino rosato, ma mescolare due vini di colori differenti non è uno di questi. Questa pratica è vietata dalla legge italiana e, pertanto, state certi che i nostri vini rosati vengono ottenuti in maniera molto più accurata. Questo ci rimanda al prossimo punto…
7. Il vino rosato è di qualità inferiore rispetto al bianco e al rosso – FALSO
Spesso i vini rosati vengono considerati poco interessanti. “Vini semplici”, “vini da donne”, “vini leggeri fatti per chi non sopporta i vini normali”: dimenticate tutte queste credenze, non hanno alcun fondamento sensato. I vini rosati, così come gli altri, se fatti come si deve possono esprimere grande complessità e consentire un’esperienza degustativa eccellente. Volete saperne di più? Ne abbiamo parlato nel nostro articolo "Ordiniamo un rosé!".
8. Il bicchiere migliore per servire le bollicine è il flûte – FALSO
Per quanto iconico e tradizionale, questo tipo di bicchiere, a causa della forma lunga e stretta, consente di godere appieno del perlage a livello visivo, ma allo stesso tempo non permette ai profumi di sprigionarsi liberamente. Negli ultimi anni, la tendenza va sempre più verso calici svasati e più ampi, come il tulipano. Vi suggeriamo anche di provare la degustazione delle bollicine in un calice “normale”, da vino bianco: il perlage sarà comunque splendido e potrete sentire tutti i profumi che il vino ha da offrire.
9. Il rosso non si può abbinare al pesce – FALSO
Non bisogna restare per forza ancorati alla presunta etichetta di abbinamento. Certo, se si cerca qualcosa di particolare e differente dal solito bisogna riflettere un po’ e scegliere accuratamente, ma possiamo garantirvi che alcune portate di pesce si abbinano splendidamente ai vini rossi. Il trucco è studiare le caratteristiche del piatto e del vino e, una vota capiti i punti di forza di entrambi, cercare di accoppiarli al meglio. Sperimentare, provare, osare: questa è la chiave.
10. Le bollicine secche sono un abbinamento ideale per i dolci – FALSO
Per quanto lo Champagne sia spesso scelto per brindisi e festeggiamenti, l’abbinamento ideale per i dessert è da cercare in vini che abbiano a propria volta un residuo zuccherino ben percettibile. Pertanto, una bollicina secca, o con residuo zuccherino molto basso, spesso non si addice al momento del dolce: il vino potrebbe risultare estremamente acido ed il dolce stucchevole. Se gradite la bollicina, suggeriamo di sceglierne una che abbia un residuo zuccherino elevato e non un Brut o simili. In alternativa, potete valutare vini fermi: in Italia abbiamo una varietà di passiti impressionante e sicuramente ne troverete uno che faccia al caso vostro.
Come avete visto, abbiamo parlato di molti argomenti ma ci siamo astenuti dal trattare uno dei più spinosi: come si ossigena correttamente un vino? Il decanter serve o è inutile usarlo? Qui si apre un dibattito, che abbiamo deciso di trattare in un articolo a sé proprio perché più che di falso mito parliamo di differenti punti di vista.
In futuro vi presenteremo altri falsi miti, sul vino ma anche su altre bevande. Il debunking non si ferma mai!