Spirito Giusto

Le dimensioni contano!

Addentrandoci nelle mille sfaccettature del mondo del vino, certo non possiamo prescindere dai formati delle bottiglie.

Se, infatti, la “taglia” più diffusa è quella da 75 cl, non è raro imbattersi in formati differenti, che rispecchiano diversi utilizzi. Le bottiglie più piccole - come la mezza bottiglia o quella da quarto - sono state concepite come alternativa al vino servito al calice oppure come soluzione “tascabile”, mentre quelle più grandi naturalmente risultano estremamente scenografiche.

C’è, tuttavia, anche una differenza sostanziale tra i formati, che influisce decisamente sul vino: alcuni studi recenti hanno concluso che, in virtù dei criteri di conservazione e del rapporto tra quantità di vino totale e superficie a contatto con il sughero e con l’ossigeno presente nella bottiglia, i formati che consentirebbero una migliore evoluzione sono la Magnum e la Jeroboam (la doppia Magnum).

I formati più grandi, a partire dai 4,5 litri della Rehoboam fino alla impressionante Melchizedec (30 lt) sono rari ed alcuni di essi sono utilizzati esclusivamente per le bollicine.

Questi i formati più conosciuti e diffusi:

  • Quarto (o “Piccolo”): un quarto di bottiglia (18,5 cl, spesso arrotondato a 20 cl)
  • Mezza bottiglia (o “Demi”, “Media”, “Chopin”): mezza bottiglia (37,5 cl)
  • Bottiglia (75 cl)
  • Magnum: 2 bottiglie (1,5 lt)
  • Jeroboam (o “Doppia Magnum”): 4 bottiglie (3 lt)
  • Rehoboam: 6 bottiglie (4,5 lt)
  • Mathusalem: 9 bottiglie (6 lt)
  • Salmanazar: 12 bottiglie (9 lt)
  • Balthazar: 16 bottiglie (12 lt)
  • Nabuchodonosor: 20 bottiglie (15 lt)
  • Salomon: 24 bottiglie (18 lt)
  • Primat: 36 bottiglie (27 lt)
  • Melchisedec (o “Midas”): 40 bottiglie (30 lt)

...e voi, quali di questi formati avete provato?