Lambiczoon

La storia che stiamo per raccontarvi parte da lontano. Dove: Milano; quando: 27 dicembre di qualche anno fa. Immaginate di trovarvi in una serata invernale, fredda, reduci dalle mangiate in compagnia dei parenti e da pile di panettoni dolci e salati ingurgitate senza ritegno. A questo punto, non si sa se per il piacere di una serata tra amici, per la volontà di ammortizzare il freddo grigiore della giornata o per semplice spirito di iniziativa gastronomica (e perché venga dopo Natale ci vuole tutta), decidete di provare un locale nuovo. Avete bisogno di qualcosa che coniughi la qualità con un ambiente accogliente e informale, dove sentirsi a casa, ma con quel pizzico di coccola che non guasta mai. Ecco: questo è il Lambiczoon. Dalla prima volta che ci abbiamo messo piede ad oggi, nulla è cambiato.
L’ambiente, semplice ma curato, si divide su due piani. All’entrata fanno bella mostra di sé le spine, dedicate interamente a birre di qualità e, spesso, anche di nicchia. La sala al piano terra è arricchita dalla cucina a vista, mentre quella al piano interrato è adatta a gruppi anche numerosi.
La carta delle birre è ampia e ben studiata. La fermentazione spontanea (a partire dal Lambic, da cui il nome del locale prende spunto) la fa da padrona, ma c’è anche una vasta scelta per chi cerca birre non acide.
Il menu dedicato ai piatti è ricco e variegato, interamente basato sul comfort food: burger di qualità eccellente, fritti gustosi, ma anche taglieri e infine i dolci (se riuscite a tenervi uno spazio!). Viene dedicata un’attenzione particolare agli ingredienti stagionali, infatti alcuni burger vengono proposti solamente in determinati mesi dell’anno.
Che sia per un aperitivo tra amici, per una cena o anche per un evento come un compleanno, il Lambiczoon avrà sempre una nicchia da regalarvi: un angolo di coccole e soddisfazioni, per il palato e per l’anima.