Angoris

Una cantina scoperta quasi per caso e che subito è entrata a buon diritto tra le nostre preferite.
Angoris ha sempre mantenuto il proprio destino strettamente legato a quello del territorio di Cormons, a partire da quattro terreni, prima donati a Locatello Locatelli dall’Imperatore Ferdinando III nel Seicento, poi passati più volte di mano, fino ad essere acquisiti da un altro Locatelli, Giulio questa volta, che li ha usati come punto di partenza per fondare la grande azienda che conosciamo oggi. Il testimone con gli anni è passato di padre in figlio, fino a Maria, che oggi gestisce l’azienda con amore e trasporto e che, grazie al suo contributo saggio e lungimirante, ha permesso ad Angoris di espandersi ed affermarsi a livelli mai raggiunti prima. Molto importante la svolta green che negli ultimi anni è stata data all’azienda: l’attenzione per l’ambiente riflette senza dubbio l’amore per il territorio che da sempre permea ogni vino prodotto da Angoris.
I vitigni utilizzati sono quelli tipici del territorio: alcuni molto conosciuti, come Sauvignon, Ribolla, Friulano, altri forse meno noti al grande pubblico ma altrettanto piacevoli da bere. Parlando di quest’ultima categoria, una menzione speciale sicuramente va al Pignolo, vitigno incredibilmente raffinato e coinvolgente, spesso poco conosciuto a dispetto di una struttura e un’eleganza che sicuramente lo mettono sullo stesso piano di grandi rossi nostrani molto noti. Il Pignolo vinificato da Angoris è un fulgido esempio delle vette qualitative a cui questo grande vitigno può aspirare.
Nella produzione di Angoris si trovano sia vini semplici, piacevoli ed immediati che grandi riserve: non vi resta che provarli tutti.