Sandro De Bruno

Quello con Sandro De Bruno è stato un incontro inatteso, ma soprattutto inaspettatamente folgorante. Scoperta quasi per caso, su consiglio di un amico, abbiamo approfondito la conoscenza con questa cantina in occasione di Vinitaly e siamo rimasti letteralmente stupefatti: siamo stati colpiti non solo dalla qualità dei prodotti, ma anche da un lato umano che dà un tocco in più all’esperienza, rendendola indimenticabile.

Azienda particolarissima che si colloca nella zona del Soave e dei Monti Lessini, la cantina Sandro De Bruno si fa promotrice a tutti gli effetti del patrimonio autoctono del territorio, nella maniera più autentica possibile, ma anche con grandi spinte innovative.

La traccia che accomuna tutti i vini prodotti è il sentore tipicamente conferito dai terreni vulcanici: i vigneti, infatti, si trovano sul Monte Calvarina, uno dei maggiori edifici vulcanici subaerei del veronese. Le note minerali si uniscono ad una freschezza spinta ma mai pungente, generando prodotti longevi ma anche splendidamente gradevoli. Questa impronta ben riconoscibile diventa una sorta di fil-rouge, che guida il palato attraverso la degustazione, rendendo l’esperienza decisamente particolare ed accattivante.

I vigneti, inoltre, sono situati a circa 600 metri sul livello del mare, cosa che colloca i prodotti dell’azienda a pieno diritto tra “vini di montagna”. Le viti godono di una ventilazione perfetta e di un’esposizione favorevole, ma anche di un’ottima escursione termica.

Come avrete capito, il territorio è autore dello scheletro primario su cui i vini della cantina De Bruno vengono costruiti, ma la mano (così come la saggezza) dell’uomo è un’attrice altrettanto importante: è proprio dalle pratiche di cantina che deve partire la valorizzazione di ciò che la natura offre. Per questo, il territorio è un elemento che viene tenuto in grandissima considerazione dalla cantina De Bruno, che è molto attiva nella sua preservazione e valorizzazione: i vitigni utilizzati sono principalmente autoctoni e le operazioni in vigna sono ridotte al minimo e seguono il principio di un’agricoltura integrata e sostenibile. Anche in cantina, vige il massimo rispetto della materia prima, che viene preservata il più possibile nelle proprie caratteristiche, in modo che possa poi esprimersi al meglio.

I vini di Sandro De Bruno consentono un vero e proprio percorso degustativo nella tradizione vinicola della zona, in tutte le sue sfaccettature e con qualche chicca inaspettata. Si parte dalle bollicine a base Durella, raffinate e curate (arriviamo anche ad esemplari decisamente complessi, come la Riserva 100 Mesi), per poi passare ai bianchi fermi a base Soave: tra questi, una nota speciale va al Soave DOC, che sarebbe il vino “base” nella propria tipologia ma che si fa notare non solo per la qualità eccellente, ma anche per un rapporto qualità-prezzo che lascia stupefatti. Notevoli anche i rossi, in special modo il Pinot Nero Rosso Fumo nella sua Limited Edition. Ultimi, ma non meno importanti, i vini della linea “Cold Skin Maceration”: se siete amanti dei vini nudi e crudi andrete pazzi per questi esemplari, vinificati con fermentazione spontanea e non sottoposti a chiarificazione o filtrazione.

Se volete approfondire la conoscenza di Soave, Lessini Durello e Colli Scaligeri siete nel posto giusto: troppo spesso sono vini sottovalutati, poco conosciuti e non adeguatamente valorizzati, ma con Sandro De Bruno avrete una testimonianza di quanto possano essere interessanti.