Marco De Bartoli

La Sicilia, terra di colori, profumi e paesaggi assolati, è patria di moltissime grandi cantine, ma è impossibile parlare di vini siciliani senza citare quasi immediatamente Marco De Bartoli.
La cantina porta il nome del capostipite della famiglia: uomo risoluto, deciso, ha infuso l’amore per la sua terra e le sue uve profondamente in ogni scampolo della sua attività, tanto che, oggi che non c’è più e che il suo posto è stato preso da una nuova generazione, la sua impronta resta inevitabilmente riconoscibile. I metodi sono quelli tradizionali, fatti di rispetto per il territorio e per i suoi doni: i fronzoli e gli eccessivi esercizi di stile non trovano posto in una realtà che è invece dedicata all’esaltazione della materia prima e delle pratiche di cantina tramandate nei secoli.
La selezione di vini si divide su due basi differenti: una a Marsala, culla di grandi vini (impossibile non citare il Vecchio Samperi, vino di punta della cantina e grande orgoglio del suo creatore) ed una a Pantelleria, terra che aveva affascinato Marco De Bartoli, tanto da imporgli di realizzare una nuova cantina a Bukkuram. La produzione si basa interamente su vitigni autoctoni: Grillo, Catarratto, Zibibbo, Pignatello, Nero D’Avola. Non una goccia di questo vino viene da uve che non siano parte integrante della Sicilia e delle sue tradizioni.
La cura dei dettagli e l’impegno costante hanno permesso alla cantina De Bartoli di affermarsi negli anni come una delle realtà di maggior rilievo del panorama enologico siciliano ma anche nazionale. L’innata eleganza di ogni vino, la stupefacente costanza qualitativa ed un continuo miglioramento in vista del raggiungimento di sempre nuovi traguardi di perfezione non possono che lasciare stupiti. Si tratta però anche di vini viscerali, che parlano all’anima oltre che alla mente: i vini di De Bartoli si imprimono nella memoria e nel cuore, così come la Sicilia e il suo calore.