La Falanghina è uno dei vitigni a bacca bianca autoctoni della Campania. Nonostante abbia una storia complessa e nei secoli sia stato citato da molti autori, che ne hanno decantato le qualità, ha conosciuto periodi di scarso utilizzo; in tempi relativamente recenti, tuttavia, complice anche la moderna tendenza a riscoprire il nostro patrimonio viticolo autoctono, è diventata una delle uve simbolo della regione. È un vitigno resistente e vigoroso: non è raro, infatti, imbattersi in vigne secolari di Falanghina ed è uno dei rari esempi di viti a piede franco rimasti in Italia.

I grappoli sono piuttosto grandi, di forma conica, a volte alati. Gli acini sono tondeggianti o lievemente ellissoidali (a seconda dei cloni).

I vini a base di Falanghina sono di colore giallo paglierino luminoso, a volte tendente verso riflessi dorati, specialmente in caso di evoluzione, sovramaturazione o appassimento. I profumi ricordano i frutti freschi (pesca bianca, mela, ananas, mango) ma anche fiori bianchi; con l’evoluzione o la sovramaturazione si aggiungono note mielose, speziate, delicatamente erbacee, balsamiche, di frutta secca (come la mandorla o la nocciola) mentre i sentori fruttati virano verso le confetture e la frutta sciroppata ed essiccata. Al palato si riscontra un ottimo equilibrio e una nota minerale stuzzicante.