Franciacorta

VITIGNI
Chardonnay e/o Pinot Nero; consentito l’uso del Pinot Bianco (max. 50%)
Per la tipologia Satèn: non è consentito l’uso del Pinot Nero
Per la tipologia Rosè: il Pinot Nero per un minimo del 25%
ZONA DI PRODUZIONE
Prodotto in Franciacorta, zona nella provincia di Brescia
DENOMINAZIONE
DOCG
STORIA
La denominazione è riservata solamente a vini spumanti ottenuti rigorosamente con metodo classico, ma non è sempre stato così: fino a qualche decennio fa comprendeva anche vini fermi bianchi e rossi, che oggi invece rientrano nella denominazione Curtefranca. In realtà la zona, in cui la viticoltura viene praticata da secoli, fino a metà del Novecento era conosciuta per la produzione di vini fermi, per la maggior parte rossi. Fu solo negli anni ’60 che la spumantizzazione prese piede in Franciacorta, con i risultati che oggi tutti noi possiamo vedere: i vini Franciacorta sono ormai simbolo indiscusso di qualità e, grazie ad una sapiente attività dei produttori e del Consorzio, hanno saputo deliziare negli anni sia i degustatori nostrani che quelli all'estero.
Per quanto riguarda il grado zuccherino, nessun Franciacorta può rientrare nella tipologia “Dolce” (il grado zuccherino massimo consentito è quello che rientra nella tipologia “Demi-sec”). Un caso particolare è rappresentato dal Rosè, che nella tipologia Riserva può essere al massimo Brut, mentre se Millesimato può salire fino all’Extra-dry.
DEGUSTAZIONE
Naturalmente a seconda delle tipologie, anche le note gustative del Franciacorta possono cambiare molto. Sicuramente si tratta sempre di spumanti limpidi, luminosi, caratterizzati da un perlage fine ed elegante, spesso lungamente persistente. Se osservando un bianco il colore può variare dal paglierino, nel caso di esemplari giovani, a dorato, nel caso di vini più evoluti, il rosato ha colorazioni differenti, che vanno da un lieve accenno di buccia di cipolla a rosati più intensi.
I profumi variano molto, a seconda delle uve utilizzate, del metodo di produzione e dello stato evolutivo: i vini più giovani si dividono spesso tra fragranze di frutti e fiori, che possono andare dalla mela, alla pesca fino al mughetto e al gelsomino, mentre i vini più complessi e che trascorrono lungo tempo sui lieviti prima dell’imbottigliamento regalano note più calde, di frutta matura o essiccata, a polpa gialla nel caso dei bianchi e a bacca o polpa rosa o rossa nel caso dei rosati, ma anche di miele, frutta secca e spezie dolci e delicate. Trattandosi di spumanti ottenuti con rifermentazione in bottiglia, spesso i sentori dati dai lieviti sono evidenti: la mollica o la crosta del pane, profumi che ricordano i biscotti o i dolci a pasta secca e tutti i sentori tipici della panificazione.
Al palato sono vini fini ed equilibrati. Generalmente complessi, nei casi migliori si spingono verso un bouquet di profumi ampio e una classe gustativa eccezionale, in un equilibrio perfetto tra la durevole freschezza, spesso accompagnata da una nota leggermente sapida, e una rotondità gustativa piacevole, resa stuzzicante dall’apporto delle bollicine.
ABBIAMENTI
Vini da tutto pasto, si prestano ad accompagnarvi dall’aperitivo al dolce. Scegliete per iniziare vini secchi e immediati, per passare ad esemplari complessi ed evoluti nel corso della cena, in modo che i vini non sovrastino le portate, o viceversa. Ora dovete solo sbizzarrirvi!
NOTE
Per ogni tipologia di Franciacorta (Franciacorta, Franciacorta Satèn e Franciacorta Rosè) possiamo trovare anche le versioni Riserva e Millesimato; per ognuna di queste sotto-tipologie sono previsti appositi disciplinari di produzione, ancor più restrittivi di quelli standard.