Lambrusco di Sorbara

VITIGNI

Lambrusco di Sorbara (min. 60%), Lambrusco Salamino (max. 40%), altri Lambruschi (max. 15%)

 

ZONA DI PRODUZIONE

Provincia di Modena

 

ATTUALE DENOMINAZIONE

DOC

 

STORIA

Innanzitutto focalizziamo l’attenzione sul fatto che non esiste “IL Lambrusco” ma “I Lambruschi”. Ci sono, infatti, diversi vitigni indicati con questo nome: il Lambrusco di Sorbara (di cui parleremo qui), il Lambrusco Grasparossa, il Lambrusco Salamino (ognuno di questi predomina in una DOC emiliana differente: esistono, infatti, le denominazioni Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e Lambrusco Salamino di Santa Croce), poi il Lambrusco di Modena, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri e Lambrusco Montericco.

La zona di produzione del Lambrusco di Sorbara si trova in provincia di Modena, tra i fiumi Secchia e Panaro: nonostante si tratti di una zona solo leggermente collinare, i terreni e il clima favorevoli rendono possibile la viticoltura e la produzione di vini di alto livello qualitativo.

Il vitigno Lambrusco di Sorbara si distingue per una sua particolare caratteristica: l’acinellatura che lo colpisce, ovvero uno sviluppo solo parziale degli acini presenti in pianta, a sfavore di alcuni di essi che rimangono piccoli e verdi, permette una particolare concentrazione di sostanze in quelli perfettamente sviluppati, dando origine a vini concentrati nel colore e negli aromi (il Lambrusco di Sorbara non è l’unica uva che ha questa caratteristica: la stessa cosa avviene, per esempio, per il Picolit).

 

DEGUSTAZIONE

Il Lambrusco di Sorbara può essere vinificato in differenti tipologie: rosato frizzante, rosato spumante, rosso frizzante e rosso spumante. Pur nella loro diversità, in tutti questi vini possiamo riscontrare caratteristiche comuni.

Il colore, che nel rosato ha sfumature variabili da tenui a più concentrate, nei rossi si avvicina a toni rosati, con un’unghiatura violacea.

Al naso si distinguono note fragranti floreali: il sentore preponderante è la violetta. Arricchiscono il bouquet sentori di frutti rossi: amarena, marasca, lampone, ciliegia. Nei rosati queste note fruttate virano più verso la fragolina di bosco.

Al palato sono vini freschi, caratterizzati da un perlage fine e abbondante, in particolar modo nel caso delle versioni spumanti. La schiuma non è particolarmente persistente, ma, nel caso dei rossi, si presenta di un colore rosa carico: certamente vi affascinerà. Non si tratta di vini di grande struttura, ma piuttosto di prodotti che fanno della piacevolezza e della fragranza i propri punti di forza. Non fatevi ingannare, però: il luogo comune che troppo spesso serpeggia, secondo cui il Lambrusco sarebbe un vino di scarsa complessità e finezza, è assolutamente fuorviante. Nella sua tipologia si possono trovare vini estremamente interessanti.

 

ABBINAMENTI

Grazie all’effervescenza e alla nota fresca si abbina a taglieri di salumi e formaggi freschi, piuttosto che a primi a base di pasta ripiena o passati in forno, tipici della cucina locale.